Fanno irruzione in un ufficio postale
Due malviventi, coperti dal velo islamico integrale, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale di Evry, a sud di Parigi, riuscendo a mettere a segno il colpo e a darsi alla fuga. In Francia riesplode così il dibattito sull'opportunità di vietare il burqa. Non è la rapina in sé a fare scalpore, non è neppure il bottino, circa 4.500 euro, è l’abbigliamento dei balordi a finire in prima pagina sui giornali francesi e non.
Poco importa se i ladri siano di fede islamica o il loro abbigliamento sia indossato solo per sviare le indagini, alla sbarra degli imputati sale prepotentemente il burqa che, anche in Francia, è già al centro di aspre polemiche e oggetto di studio di un disegno di legge. Della dinamica del crimine si sa poco, le telecamere di sicurezza non hanno potuto inquadrare il volto dei due malviventi i quali venerdì scorso, verso le 10.30, hanno fatto irruzione nell’ufficio postale, puntando una pistola verso un impiegato, costringendolo a consegnare loro il denaro.
Questa rapina si consuma circa dieci giorni dopo che la Commissione francese di Studi Parlamentari aveva raccomandato di vietare l'abbigliamento islamico almeno nelle amministrazioni pubbliche e nei trasporti. Anche questo dovrebbe fare riflettere gli inquirenti. Il presidente Nicolas Sarkozy, tra i massimi detrattori del burqa, ha più volte ribadito che è un rischio per la sicurezza, essendo adatto ai criminali e ai terroristi, parole che hanno sollevato polemiche e repliche da diversi ambienti. Eppure qualcosa non torna…
Sembra proprio trattarsi di un reato messo in scena per indurre le autorità a dare il giro di vite finale al decreto legge che vieta di indossare abbigliamento islamico che copre il viso. C'è da chiedersi se sarà necessario, in futuro, porre dei limiti ai produttori di collant, notoriamente usati dai malintenzionati per celare i tratti del proprio volto durante le azioni criminali.