Una vera e propria invasione si sta verificando dall’inizio del 2011 ad oggi dal nord Africa sulle coste di Lampedusa e da qualche giorno su altre coste italiane.
A fronte di 4.000 sbarchi nel corso di tutto il 2010, ci sono stati oltre 23.000 sbarchi dal primo di gennaio 2011 ad oggi. Cinque volte tanto in un quarto del tempo.
E’ ormai chiaro che la totalità degli immigrati non è composta da profughi in fuga dai teatri di guerra della Libia bensì dalla ormai pacificata Tunisia e questa onda umana sia prevalentemente formata da un esercito di uomini tra i 20 e i 40 anni, con poche decine di donne e bambini.
Consideriamo inoltre che la Lombardia ha già approntato 5 aree pronte per accogliere gli immigrati assecondando le richieste del Ministro Maroni, che ha saputo affrontare in maniera tempestiva ed assolutamente efficace l’emergenza “invasione”. Le aree individuate sono: la Caserma Mameli in viale Suzzani, un'area dismessa a Peschiera Borromeo, l'ex Arsenale a Pavia, una struttura nel Comune di Vendrogno e l'ex campo di addestrameno militare "Della promessa" tra Lonate Pozzolo e Castano Primo, nel Varesotto. Siti particolarmente vicini al territorio della nostra Provincia che ormai non può più assorbire altri immigrati.
Sono 70.000 circa infatti gli immigrati in Provincia di Monza e Brianza tra residenti, regolari non residenti e irregolari secondo l’ultimo dato ufficiale disponibile che risale al lontano 2009.
Una cifra vicino al 10% della popolazione brianzola.
In un momento di forte crisi economica, con le forze di polizia pesantemente impegnate in una lotta senza precedenti alla criminalità organizzata, la Brianza non può accogliere un ulteriore ondata di immigrati.
La nostra grande preoccupazione è che si pensi di individuare aree per l’accoglienza dei clandestini anche all’interno alla nostra Provincia. I rischi concreti sono che, in una popolazione tradizionalmente generosa ed accogliente, se posta sotto un’eccessiva pervasione di stranieri senza casa, senza lavoro e di dubbia provenienza, si possano ingenerare reazioni di intolleranza e che gli immigrati possano essere utilizzati come manovalanza dalle organizzazioni criminali. Raccomandiamo pertanto al Presidente Allevi che si adoperi al fine di non permettere l’ingresso in Brianza di altri clandestini.